dipartimento di filosofia, storia e beni culturali dell’università degli studi di trento

 

in collaborazione con

 

conservatorio di musica

“giuseppe verdi” di milano

 

 

 

 

catalogo delle opere di renato dionisi

a cura di

Mattia Culmone

revisione di Marina Rossi


INTRODUZIONE

 

Il catalogo delle opere di Renato Dionisi*

 

Mattia Culmone

 

 

 

Il presente lavoro nasce dall’esigenza, a dieci anni dalla scomparsa di Renato Dionisi, di aggiornare l’inventario delle numerose partiture, raccolte in fondi pubblici e privati, per formare un catalogo il più possibile completo delle opere. L’indagine è stata condotta basandosi in prima istanza sul materiale custodito presso la Civica Biblioteca Tartarotti di Rovereto, ove sono archiviate circa quattrocento unità inventariali. Sono presenti numerose partiture manoscritte in parte autografe, diverse partiture a stampa, qualche lucido e molte fotocopie di manoscritti. Solo una piccola parte della produzione musicale è stata data alle stampe (per di più presso editori oggi non più attivi) mentre un cospicuo numero di partiture è stato composto su commissione ed il manoscritto autografo è rimasto in mano dei primi esecutori e risulta quindi di non semplice reperimento.

Un importante raffronto è stato fatto con il catalogo che M.M. Orlandi, ex allievo di Dionisi, aveva effettuato diversi anni or sono, quando il compositore era ancora vivente e che Orlandi aveva redatto sotto la sua supervisione. In seguito sono stati contattati, ove possibile, i primi esecutori delle opere di cui si aveva notizia, ma di cui non si era reperita la partitura, per completare il catalogo. In tal modo sono state rintracciate alcune decine di partiture non presenti nella Biblioteca Civica; non si esclude che nei prossimi anni altri spartiti potranno essere ritrovati e aggiunti al fondo per renderlo quanto più possibile completo.

Tale lavoro infatti ha come prima finalità quella di raccogliere i fogli musicali in un unico fondo agilmente consultabile da chi voglia approfondire lo studio o più semplicemente reperire partiture per poter eseguire e valorizzare la musica di Renato Dionisi. Per tale motivo si è deciso di articolare il catalogo in base all’organico e sono state individuate quattro sezioni:

 

1. Musica per strumento solo

 

Si tratta delle partiture per strumento solo. La sezione non è molto vasta ed è quasi interamente dedicata al pianoforte, anche se non mancano brani per violino solo, arpa o voce sola.

 

2. Musica da camera

 

È la sezione più corposa del catalogo (circa 120 numeri); il confine fra questa sezione e la successiva (Musica per orchestra) è permeabile e suscettibile di interpretazione. Si è scelto di inserirvi tutti i brani (strumentali o con parti vocali solistiche) che sono intesi da eseguirsi a parti reali. Si spazia dalle formazioni ‘canoniche’ (quartetto d’archi, trio con pianoforte, voce e pianoforte) ad ensemble più inusuali (quartetto d’archi e voci, violino e organo, clarinetto in sib e clarinetto basso). La predilezione di Dionisi per un organico ridotto è in parte riconducibile alla scrittura di carattere solitamente contrappuntistico a cui affiancava una ricerca di tipo timbrico, rivolta prevalentemente a formazioni poco consuete.

 

 

3. Musica per orchestra

 

È una sezione abbastanza corposa, che comprende tutti i lavori in cui sia più o meno esplicito il riferimento all’orchestra (‘orchestra da camera’, ‘piccola orchestra’ ecc.). In essa per ragioni di completezza, si sono inclusi anche quei lavori riconducibili agli studi giovanili; esercizi di orchestrazione dunque, alcuni dei quali hanno avuto delle esecuzioni pubbliche, visto che alla partitura sono allegate in molti casi le parti staccate per i leggii dell’orchestra. Ove presenti, sono indicate anche le riduzioni pianistiche realizzate dal compositore stesso, sempre nell’ottica di una diffusione e divulgazione della propria musica.

 

4. Musica corale

 

È una sezione molto ampia, comprendente musica dedicata sia a cori professionisti che a formazioni amatoriali anche se quest’ultime non consentivano all’autore la libertà compositiva che si concedeva nella musica strumentale. Sono compresi i brani scritti per coro a cappella sia maschile, sia femminile, misto o di voci bianche a una o più voci; vi sono anche brani con accompagnamento di pianoforte, organo o arpa. I brani per coro e orchestra o per soli, coro e orchestra sono, invece, catalogati nella sezione 3.

 

Di ogni partitura sono indicati il titolo, l’organico, la tipologia del documento conservato presso la biblioteca civica Tartarotti (manoscritto, lucido di stampa o altro), l’edizione delle partiture pubblicate, l’anno di composizione, i primi interpreti, data e luogo della prima esecuzione dell’opera e altre annotazioni fra cui la eventuale segnatura relativa al fondo della Biblioteca Civica Tartarotti. Per quanto riguarda l’anno di composizione fa fede, ove esista, il manoscritto che Dionisi provvedeva spesso a contrassegnare con la data di fine composizione. Se il manoscritto non esiste o non è stato reperito, ma vi è una pubblicazione edita, è indicata la data di quest’ultima. Altre date sono state ricavate dal raffronto coi programmi di sala, col catalogo Orlandi, con altre testimonianze incrociate che fanno ipotizzare una data di composizione. In questi casi la data è scritta fra parentesi quadre con un punto di domanda, così come avviene per tutte le informazioni che non sono supportate da testimonianza diretta. Talora nei manoscritti appare il nome del dedicatario, che viene riportato fra le note. Alcuni programmi di sala riportano una dedica agli esecutori ma, a volte, nel manoscritto questa non compare; si è deciso, pertanto, di riportare solamente le dediche presenti sulle partiture. Per quanto riguarda i dati della prima esecuzione, si è tenuto conto delle locandine, dei programmi di sala e delle recensioni presenti nel fondo Dionisi.

Fra parentesi quadre sono riportate le aggiunte del curatore rispetto ai titoli originali per differenziare i brani con un medesimo titolo o per maggior chiarezza. In ogni sezione le opere sono catalogate in ordine cronologico ed al termine della sezione vengono collocate le partiture di cui non è stato possibile risalire alla data di composizione.

Il seguente catalogo on-line è un catalogo aperto e quindi soggetto ad essere implementato, nel corso dei prossimi anni,  con nuove acquisizioni bibliografiche. Saranno, inoltre, graditi eventuali suggerimenti nonché segnalazioni di carattere musicologico e bibliografico atte a migliorare la consultazione del catalogo stesso.

Di seguito vengono riportate alcune immagini delle partiture visionate che rappresentano le principali tipologie riscontrate nella stesura del catalogo (vedi es. da 1 a 4)

 

 

 

 

Esempio 1. La prima parte del Quintetto del 1974. Il documento è un lucido per stampa con tecnica eliografica. Si tratta di documenti redatti da un copista di fiducia  e realizzati probabilmente ad un uso del compositore e degli esecutori, non per la pubblicazione presso una casa editrice.

 

 

 

 

Esempio 2. La conclusione del manoscritto Quant’è bella giovinezza. Come in molti casi, appare la data di fine stesura e l’autografo del compositore. In questo caso è presente anche la dedica.

 

 

 

 

Esempio 3. L’inizio del Kyrie del 1964. Il manoscritto non è di pugno di Dionisi, bensì attribuibile a C. Moser, direttore del coro Pozzini, primo esecutore di questa partitura. Il manoscritto originale non è stato reperito.

 

 

 

Esempio 4. L’incipit del Quartetto per fiati nell’edizione a stampa per la casa editrice Drago-Magenta del 1958. Nel manoscritto originale del 1944 compariva solo l’indicazione Introduzione e Allegro.

 



* La realizzazione del presente catalogo è stata possibile grazie alla borsa di studio assegnata a Mattia Culmone dal Conservatorio di Musica «Giuseppe Verdi» di Milano per iniziativa di Bruno Zanolini. Un sentito ringraziamento è rivolto a tutte le persone che a vario titolo hanno contribuito alla stesura del catalogo. In particolare si ringraziano tutti coloro che hanno messo a disposizione le partiture di Dionisi in loro possesso o conservate presso istituzioni pubbliche da loro dirette: Mariano Andreolli, Mauro Zuccante, Luigi Azzolini, Lorenza Niccolini, Sandro Filippi, Dario Candioli, Filippo Bulfamante, Marcello Barberi, Luciano Tessari, la Federazione Cori del Trentino. Un ringraziamento speciale va a Marco Maria Orlandi per aver messo a disposizione il suo lavoro di catalogazione e numerose opere del Maestro, oltre che per aver segnalato alcune informazioni utili per la stesura del presente lavoro, al Coro della SAT di Trento per le informazioni riguardanti le date di composizione e di prima esecuzione delle armonizzazioni dei canti popolari e naturalmente a tutto il personale degli archivi storici della Biblioteca Tartarotti di Rovereto ed al suo direttore Gianmario Baldi. Un ringraziamento particolare è rivolto a Marco Uvietta (Università degli Studi di Trento), responsabile dell’intero progetto legato alla valorizzazione della figura e dell’opera di Renato Dionisi; grazie ai suoi preziosi consigli offerti in sede di stesura e redazione del catalogo e grazie alla sua disponibilità è stato possibile redigere il presente lavoro. Marina Rossi e Salvatore de Salvo Fattor (curatori del volume che raccoglie gli Atti della Giornata di Studi dedicata alla figura di Renato Dionisi - Trento, 19 novembre 2010), in qualità di supervisori, hanno dato al presente lavoro un taglio bibliografico in linea con gli attuali criteri di catalogazione.